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SPETTACOLO
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Estetica - Bellezza
MAGGIO 2021
Rubrica Magica
Cucina & Curiosità
ASI
Oroscopo del Mese
Nuovi Talenti
Moda - Spettacolo
M° VINCE TEMPERA CIRILLO
Casting - News
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Proprietario ed Esclusivista Asi Spettacolo
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Produzione & Distribuzione
Ideato & Diretto da Francesco Leardini
La squadra Asi Spettacolo Magazine
asi spettacolo magazine www.asispettacolo.it
Rubrica Magia & Illusionismo
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Mister Ardin & Mister Magorium
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57 SARANNO FAMOSI IN... MODA
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i libri di michela
IL FAMOSO SCONOSCIUTO
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the bloopers
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asi spettacolo sociale
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SARANNO FAMOSI IN... MUSICA
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SOMMARIO
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OROSCOPO
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RUBRICA MAGICA
medicina estetica
NATURA & BELLEZZa
il giro dei gusti in 12 mesi
oGGI ANDIAMO A VEDERE...
PICCOLI TALENTI
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Esoterismo il martello delle streghe
CALENDARIO EVENTI
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COPERTINA & INTERVISTA
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BENVENUTI A TUTTI
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VOGLIO TORNARE NEGLI ANNI 90
STORIA TEATRO E POESIA
AMICIA 4 ZAMPE
YOU TUBER & WEB STAR CHANNEL
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spazio belle notizie
Saluti a tutti. Per chi ancora non mi conosce, mi presento: sono Sabrina Bilotta presidente dell' associazione Asi spettacolo. Prima di tutto, invio un affettuoso saluto a tutti i nostri tesserati e nel contempo un ringraziamento ai vari collaboratori di rubriche di questo splendido Magazine, che hanno fatto un egregio lavoro. E' per me un onore aver ricevuto da parte della redazione, l'invito a scrivere un breve prefazione di apertura. Le attività della "nostra" associazione, sono inserite in contesti culturali e aggregativi, che si rifanno ai valori portanti dell'ente nazionale stesso: rispetto, moralità, patria, famiglia senso associativo ,promozione del sociale. Le nostre mission sono "ovviamente" in prevalenza artistiche e difatti i molteplici servizi offerti ai tesserati, hanno come obbiettivi la salvaguardia della loro immagine pubblica, nonchè la possibilità di potersi migliorare tramite le varie molteplici opportunità che trovano, sia nelle notizie riguardanti i casting e sia nel database interno, senza dimenticare le possibilità formative di Master e suggerimenti da parte dei nostri Tutor. L'associazione, che mi onoro di presiedere, è divenuta, in breve tempo, un punto di riferimento per artisti,manager,produttori,registi, che sempre piu spesso trovano nei nostri tesserati dei validi esponenti per le loro operazioni artistiche. Nel salutarvi, vorrei inviare un plauso a tutti --i tanti-- collaboratori interni ed esterni della nostra meravigliosa realtà associativa e consentitemi di ringraziarne due in particolare: Enio Drovandi e Francesco Leardini. Il primo è il nostro Testimonial, nonche responsabile del settore stesso presso l'ente nazionale, che con la sua notorietà e enorme credibilità umana e artistica, ha permesso a tutti noi di fare quel salto di qualità, rendendoci leader nel settore comunicazione e spettacolo. Il secondo è l'anima operativa di Asi spettacolo, colui che piu di ogni altro è vicino ai tesserati e ne cura con sapienza il percorso formativo, dispensando consigli, ed essendo sempre disponibile ad ascoltare le varie problematiche che si possono verificare. E in piu a lui dobbiamo l'aver saputo costruire un validissimo Team di collaboratori redazionali e aver dato la luce a questo fantastico Magazine. Grazie di avermi letto e buona vita a tutti Voi Sabrina Bilotta
SARANNO FAMOSI IN... CINEMA E TV
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SARANNO FAMOSI IN...DANZA
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te lo racconto in una foto
le orchestre italiane
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TECNOLOGIA E FUTURO
Ecco le novità Beauty di Martina semplici a portata di mano di tutte, e perchè no di tutti! Ciao a tutti, mi chiamo Martina Santagiuliana e nella vita faccio la Modella, sono una ragazza solare e dinamica, amante degli animali e dell’aria aperta, e non mi tiro indietro davanti a una bella tavola imbandita. Cerco di tenermi informa, facendo dell’attività fisica più svariata quando non posso uscire di casa mi diletto con degli esercizi al tappetto, ma preferisco di gran lunga fare sport all’aria aperta. Appena posso faccio delle belle camminate in montagna, e mi piace molto andare in bici. Sono molto attenta e cerco di prendermi sempre cura dei miei capelli e della mia pelle. E proprio di questo parleranno i miei articoli, vi svelerò i miei segreti di bellezza semplici ed efficacy, alla portata di tutto ovviamente rigorosamente Bio! Oggi vi parlerò e insegnerò a fare la Maschera viso alla Carota e alla Camomilla!!!!! L’estate è arrivata e chi non vede l’ora di sdraiarsi in riva al mare a prendere il sole?? Ma si sa quanti danni può causare alla nostra pelle il sole, mi raccomando…. sempre al mare o in piscina con la protezione giusta, adatta al vostro tipo di pelle con voi. ( Di questo ne parleremo sicuramente). Curiosità:Questa maschera alla carota e camomilla è un dopo solo fantastico per il viso, collo e decollete, la camomilla con le sue proprietà antinfiammatorie e lenitive aiutera la pelle a calmarsi dopo una esposizione prolungata al sole, la carota invece combatte l’insorgere delle piccolo rughe e rassoda
NATURA E BELLEZZA
MASCHERA VISO DOPOSOLE ALLA CAROTA E CAMOMILLA Che cosa ci serve: 2/3 Bustine di camomilla 1 Carota 1 Cucchiaio grande di miele 1 Cucchiaio di Yogurt La nostra solita ciottolina, cucchiaio e mixer! Procedimento: Basterà semplicemente sbucciare la carota, metterla a sbollentare per 10 minuti, nel frattempo in un pentolino portiamo a ebollizione dell’acqua e facciamo riposare le bustine di camomilla per 5/6 minuti. Con un mixer frulliamo la carota, e aggiungiamo il miele e lo yogurt mescolando bene e infine la camomilla. Attenzioneil composto deve rimanere una purea dosatevi con la camomilla, altrimenti diventa difficilie poi l’applicazione al viso. Applicate su tutta la zona del viso, colle e décolleté e lasciate in posa per 10/15 minuti Et voilà!!! Provare per credere!! Fatemi sapere se la provate, come vi siete trovate, se avete avuto benefici e se vi è piaciuta.Mi trovate su Ig come@MartySantagiuliana lì potrò rispondere a tutte le vostre domande. Spero vi sia piaciuta e che vi abbia dato un piccolo aiuto, in questo periodo.Ps continuate a scrivermi i vostri pensieri e come vi siete trovate vi leggo sempre, con molto piacere e vi risponderò ci vorrà un pochino per rispondere a tutte ma ce la farò. Grazie per l’affetto!! Martina Santagiuliana kiss kiss
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Martina Santagiuliana
Ciao a tutte, mi presento: sono Martina Santagiuliana ho 29 anni e vivo nel Nord Italia.Sono una ragazza solare e dinamica con molta voglia di fare, amante degli animali, e dell’aria aperta.. e una grande sostenitrice e amante dei prodotti beauty Bio. Ci sarebbe molto altro da dire ma ci conosceremo sempre di più un po' alla volta! In questo mio spazio vi parlerò ogni settimana di una maschera viso e collo, o capelli ecc.. da realizzare comodamente a casa con ingredienti che tutti abbiamo, e facilmente reperibili. Vi svelerò i miei segreti di bellezza e parleremo di molti prodottini che vi consiglierò.Pronte a prendervi cura di voi insieme a me?!
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7 ore per farti innamorareGiampaolo Morellialla direzione del film (è la prima volta) scritto conGianluca Ansanelli. La coppiaGiampaolo MorellieSerena Rossifunziona e anima il classico battibecco con personalità, forza ed un’energia che evita sempre che sopraggiunga la sonnolenza della banalità. Film scorrevole, da domenica pomeriggio sul divano, ma nulla di che. Una commedia romantica in cui il protagonista, Paolo, alla vigilia del matrimonio, scopre che la fidanzata lo tradisce con il suo capo .Dopo lo sconforto, Paolo ricomincia a vivere, in una meravigliosaNapoli, con persone straordinarie nella loro normalità, che come in tutte le città del mondo lavorano, si innamorano, vanno alle feste. E poi non è solo una storia d'amore, ma anche una splendida storia d'amicizia, quella sincera che nasce tra il protagonista e Ciro, il ragazzo ciccione invadente capace di ingurgitare di tutto , con il suo mondo di personali convinzioni, apparentemente superficiale e un pò "coatto", ma terribilmente sincero e disinteressato, l'unico che è sempre vicino a Paolo, soprattutto nei momenti più difficili.. un film che va visto così per distrarsi ma soprattutto per imparare a trovare l'amore e l'amicizia veri, che magari abbiamo a portata di mano, e non ce ne accorgiamo nemmeno 2)È per il tuo beneTre amici sono insoddisfatti delle relazioni sentimentali delle loro figlie: Arturo, padre di Valentina che ha lasciato il suo fidanzato, Carlo, all'altare per stare con Alexia, una ragazza di origini africane, Sergio, padre di Sara che si è fidanzata con un donnaiolo di età molto più grande rispetto a lei, e Antonio, padre di Marta che si è innamorata di Simone, in arte "Biondo", unrapper. Così decidono di aiutarsi a vicenda per rompere le loro storie d'amore: Antonio cercherà di incastrare il ragazzo con la droga, Sergio lo spingerà a tradire, mentre Arturo inscenerà un furto per poi incolpare la ragazza. Tuttavia, proprio quando i loro piani stavano andando a buon fine, si renderanno conto che stavano facendo del male alle figlie, e quindi loro stessi le faranno riunire. è unfilmitalianodel2020diretto daRolando Ravello. È ilremakedella pellicola spagnolaEs por tu biendel 2017. Con Vincenzo Salemme, Marco Giallini, Giuseppe Battiston, Claudia Pandolfi 3)La dea FortunaGrande ritorno di Ozpeteck con i suoi momenti sentimentali fatti di lunghi sguardi, di carezze, di durezza e tenerezza, di colori tenui e colonna sonora da favola.sembra una buona evoluzione de''Le Fate Ignoranti'', dove l'omogenitorialità e la fluidità affettiva fanno da filo conduttore nel nuovo film. E come ne ''Le Fate Ignoranti'' ci sono certe atmosfere conviviali delle feste e mangiate collettive in terrazza, ma questa volta non sempre amicali e non sempre a Roma, che dal suo amato quartiere Ostiense del primo film ambientato a casa del regista, si sposta nel quartiere di Piazza Bologna, e nella parte finale anche in Sicilia e poi a Palestrina dove si trova il santuario della Dea Fortuna, chesi toglie la benda e guarda alla vita, alle storie reali, alle emozioni. Una storia che fa tante storie intorno a noi dove coppie provano, dopo anni d’amore, la crisi, l’allontanamento fisico e mentale, le distrazioni più o meno regolari … dove l’amore è quello per un altro essere e può durare anni e distruggersi in un attimo per poi rinascere o morire per sempre … Un film che fa pensare, ma anche sorridere, che scorre bene attimo dopo attimo, senza momenti di vuoto. Attori di grande livello: Stefano Accorsi conferma la propria esperienza recitativa e ha imparato a commuoversi, grandi voli ha fatto Edoardo Leo che siamo abituati a vedere in commedie più leggere e qui arriva a livelli intensi di interpretazione, Jasmine Trinca ma attrice dolce e profonda, stupenda l’interpretazione della piccola Sara Ciocca .Alessandro Siani, ben inserito nella parte il piccolo Edoardo Brandi e poi tanti fedeli al regista come Serra Yilmaz, Cristina Bugatty, Filippo Nigro … Una menzione per Barbara Alberti che ha sorpreso nel finale con un ruolo fondamentale e con convincente interpretazione … Come concludere senza citare la voce stupenda di Mina che, specie con la canzone Luna diamante, regala emozioni infinite! Un film, basato su fatti realmente accaduti, da vedere e che non passerà nel dimenticatoio
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Alcuni Momenti
M° vINCE TEMPERA
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LA COPERTINA
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- Vince Tempera , che effetto Le fa essere stato autore dei cartoni animati icona degli anni '80 come Ufo Robot Goldrake , Ape Maia , Capitan Harlock , Daitan III , Hello Spank ? Sono stato il capo stipite , insieme al paroliere Luigi Albertelli che purtroppo ora non c'è più - Domanda collaterale , cosa pensa dei cartoni animati di una volta e quelli di adesso ? Sono cambiati i tipi di personaggi , la filosofia , i cartoni animati , i manga attuali sono più adulti , vengono utilizzati anche per racconti erotici , anche Batman e Superman la grafica una volta era più semplice , adesso è più complicata - Cosa ci può dire di una delle voci più rappresentative del panorama italiano , Mina ? Mina è stata una grandissima cantante...ma ricordiamoci anche di Milva , Iva Zanicchi , la Vanoni , Mina è molto tecnica ma Milva per esempio è più umana , Mina è come un manichino perfetto , chissà perchè alle donne venivano sempre dati appellativi di animali e agli uomini no , Milva la pantera di Goro , Mina la tigre di Cremona , Iva Zanicchi l'Aquila di Ligonchio - Ha collaborato con altre bellissime voci , Loredana Bertè , Marcella Bella e Fiordaliso , cosa ci racconta di queste belle collaborazioni ? Ho iniziato la carriera di queste donne , se con Albertelli non avessimo scritto " Non voglio mica la Luna " , Fiordaliso farebbe la cantante di balera , con Marcella Bella ci siamo conosciuti quando cantava " Mi ricordo montagne verdi " ma la sua vera forza era suo fratello Gianni Bella - Quali sono state le sue più grandi collaborazioni ? La mia più grande collaborazione è stata con Francesco Guccini ma anche con Fantozzi , Biagio Antonacci , Concato - Numeri alla mano , il Suo più grande successo è stato quello di Ufo Robot con il quale ha venduto un milione di copie , come ci spiega questo successo ?
ASI NAZIONALE
Tra tutte le sigle di cartoni animati abbiamo venduto 5 milioni di copie per un fatturato di 10 milioni di £ , ho fatto anche 1,3 milioni con Anna dai Capelli rossi , il trucco è che le mamme ascoltavano le sigle con i figli e poi andavano in negozio a comprarle - Com'è stata la sua esperienza come direttore del Festival di Sanremo ? Facile , il mio lavoro è quello , bisogna aiutare il cantante a fare una bella figura quindi ero sicuro di me stesso - Senza nulla togliere a nessuno , che effetto Le fa aver fatto il direttore d'orchestra de la Corrida senza Corrado ? Mi sono divertito moltissimo anche perchè Jerry Scotti è un grande intrattenitore - Dal 2016 è presidente di giuria di Sanremo New Talent , format in cui ha scoperto molti talenti , qual'è il primo che Le viene in mente ? Il problema dei Nuovi Talenti è che il talento lo devono dimostrare , molti si perdono per strada - I suoi progetti per il futuro ? Bisogna aspettare che riaprano i concerti , attualmente collaboro con i " Musici " di Francesco Guccini Luigi Arca
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Questo sarà lo spazio dedicato a tutte le comunicazioni dei tesserati
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Sicurezza Alimentare e H.A.C.C.P. Sicurezza sul Lavoro SicurezzaAmbientale
LA MEDICINA ESTETICA E L’ARMONIA La MEDICINA estetica è una vera e propria specializzazione abbiamo molti settori che si intrecciano dalla nutrizione l’angiologia psicologia fisica farmaceuticae altre materie che non vado a descrivere per non dilungarmi troppo Purtroppo molte personecredono che noi facciamo solo “punturine” in verita’ dietro a ogni trattamento c’è uno studio approfondito del paziente e seguendo il nostro senso estetico e proporzioni riusciamo a mantenere la naturalezza di un viso o l’armonia del corpo nelle sue forme Tutti i giorni combatto una battaglia per difendere la Medicina Estetica ma soprattutto per tutelare il paziente. Molte professioni sanitarie o simili cercano di fare Medicina Estetica Ultimamente anche i dentisti dato la loro diminuizione di lavoro Io credo che l’unica persona che si deve occupare di Medicina Estetica è un medico formato nel settore tramite un master o corso quadriennale Odontoiatra puo’ fare solo il labbro e ilperilabiale come detto dal consiglio superiore di sanita’ e solo se riguarda un miglioramento estetico legato a una cura odontoiatrica. La Medicina Estetica è Armonia e non purtroppo come fa vedere la Tv di star Italiane o Estere riempite con piu fiale di Acido Ialuronico a livello delle labbra o dei zigomi del viso Un bel labbro è dovuto si ha un ottimo prodotto ma anche alla mano del medico che conosce la tecnica da eseguire.
La Medicina Estetica non ha come obiettivo la perfezione perche’ a mio parere l’imperfezione crea fascino e particolarita’ a una donna o un uomo basti guardare la Venere del Botticelli che è considerato un canone di bellezza La Medicina Estetica è Armonia e un rallentamento dell’invecchiamento che grazie a tanti trattamenti si riesce a ottenere. Non vogliamo stravolgere il passare degli anni ma far invecchiare piu lentamente il paziente Ricordo che ci sono complicanze in qualunque trattamento anche il piu stupido se un medico non è ben preparato quindi immaginate un professionista nel settore sanitario ma non medico che non conosci l’anatomia o la fisiologia esempio del viso Quindi in conclusione andate solo da medici preparati e formati e non vi fate allettare da prezzi bassi perché dietro c’è gente che risparmia comprando prodotti non al top I prodotti in Medicina Estetica costano Molto ma un Medico non deve badare a costi perché deve cercare di fare il meglio possibile per il suo paziente Un Medico poi puo’ risolvere una complicanza altri no. Dr Andrea MenichelliMedico Estetico Consigliere Tutela Medici Estetici
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Dott. Andrea Menichelli
Laboratoriodianalisichimico-microbiologiche ConsulenzaeFormazione
LA MEDICINA ESTETICA Articolo del Dott. Andrea Menichelli
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Eccoci ad una nuova tappa del nostro viaggio. Siamo già arrivati al sud ed ormai ci mancano poche regioni da visitare e da assaggiare, ma l’entusiasmo è sempre al top! In questo numero cominciamo con la Basilicata e con un primo piatto ricchissimo di sapore: i FUSILLI AL.FERRETTO CON CACIORICOTTA E PEPERONI CRISCHI. È una ricetta tipica della domenica e vi lascerà sicuramente estasiati. La pasta si prepara con farina , acqua e sale e viene poi arrotolata appunto su un ferretto che vi conferisce la tipica forma che tutti conosciamo.Come vedete èsemplice e veloce da realizzare ma vi farà fare una bellissima figura perché il gusto è davvero sorprendente!
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Alice bonati
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Asciugate i peperoni secchi con un canovaccio, levategli il picciolo ed i semini, poi tagliateli in 4 o 5 parti. Mettete un generoso strato d’olio in una padellina e friggete i peperoni, avendo cura di girarli su tutti i lati e soprattutto di non farli annerire o diventeranno amari. Scolateli bene e teneteli da parte. Non buttate il loro olio! Tritate finemente l’aglio ed il prezzemolo. Fateli rosolare dolcemente in una padella con un goccio dell’olio dei peperoni e due cucchiai di pan grattato. Cuocete la pasta in abbondante acqua salata, scolatela e saltatela nella padella del condimento con qualche cucchiaio di acqua di cottura. Spegnete e mantecate con il cacioricotta. Impiattate e cospargete con un’ampia manciata di peperoni cruschi sbriciolandoli con le mani. Servite immediatamente. Come vedete èsemplice e veloce da realizzare ma vi farà fare una bellissima figura perché il gusto è davvero sorprendente!
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Ingredienti: 360g di fusilli 6 peperoni secchi 1 spicchio d’aglio Prezzemolo fresco Cacioricotta Pan grattato Olio extravergine d’oliva e sale
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Gennaro infermiere napoletano e tenore, che canta per i suoi pazienti anziani malati
Non ci fermiamo mai! Ci trasferiamo in Calabria e possiamo già incominciare a godere delle prime giornate in spiaggia, ma la voglia di stare ai fornelli e gustare nuovi sapori non ci passa mai perché,ammettiamolo, mangiare è pur sempre un gran piacere! Anche qui la quantità di ricette regionali è infinita quindi ho finito con lo sceglierne una che io amo in maniera particolare: le MELANZANE RIPIENE.
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LO SPAZIO DELLE..BELLE NOTIZIE...
Ingredienti: 4 Melanzane viola ovali 1 bottiglia di polpa di pomodoro 2 cipolle 3 fette di pane raffermo ammollato nel latte 2 uova 3 cucchiai di parmigiano grattugiato 4 fette di provola o scamorza Sale, peperoncino e origano
Lavate le melanzane, privatele del picciolo e dividetele a metà, quindi cuocetele in acqua leggermente salata per ammollarle. Tagliate la cipolla a tocchetti e soffriggetela in poco olio. Una volta cotte e raffreddate, svuotate le melanzane della polpa e mettetela in una padella con il pomodoro. Fate cuocere a fuoco medio e regolate di sale, peperoncino ed origano. Quando il pomodoro si sarà raffreddato aggiungetevi il pane, il formaggio tagliato a dadini e l’uovo. In una placca da forno, adagiate i gusci di melanzane e farciteli con il preparato.Cospargete di parmigiano e cuocete a 180° per una mezz’ora, poi mettete il forno in modalità grigliatura (o semplicemente il calore solo sopra) e fate formare la crosticina in superficie. Servite calde o leggermente intiepidite! E voilà anche per questa volta ci dobbiamo salutare, ma l’appuntamento è per il mese prossimo mi raccomando,non mancate! Baci baci Alice
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Ass.ne Nazionale Sociologi
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Sebastiano irlando
“STORIA DEL TEATRO E DELLAPOESIA” in 12 “Telefonate Dal Futuro” (di Sebastiano GIRLANDO) 7 TELEFONATA:”Una Commedia, s'è divina, vale per sempre” A questo punto l'approccio con Dante vorrei fosse molto diverso dell’usuale… Lascio tale esame ai libri scolastici o di esegesi di alto profilo tralasciando nel contempo di soffermarmi, se non in minima parte, sulla situazione politica di Firenze di quel periodo e sulle disavventure personali di Dante, In ultima analisi di tutti questi aspetti egli stesso ne ha fornito magistrale e mirabile contezza nella Commedia, usando largamente l'allegoria per punire i propri nemici e per sfuggire agli strali della Chiesa. Ecco invece se potessi sceglierei di chiedergli come sia riuscito in un'impresa del genere ovvero chi o cosa lo abbia ispirato ed eventualmente cosa avrebbe scelto di fare se fosse stato impossibilitato a scrivere quell'opera. Magari (chissà?) avrebbe potuto scegliere di parafrasare NERONE (“Oh Roma … qui una di noi due è di troppo!”) pur sapendo che il destino di entrambi avrebbe dissolto l’eternità in egual misura. üMio sommo Maestro … lei non si è premurato di cambiare i personaggi ma è riuscito ad umanizzare le loro anime, i loro difetti, i loro peccati al punto di farceli amare senza preclusioni e con enorme empatia. Non denuda mai nessuno ma presenta al divin giudizio i loro enigma, i loro scempi e le loro contraddizioni fino al punto che essi sopravviveranno a loro stessi ed al loro destino. In fondo è l’apoteosi della vittoria delle anime sulla loro stessa storia: Le vicende, a mio parere, non appaiono precostituite ma emozionalmente imprevedibili.... Quindi appare molto più evidente la dicotomia in cui versa il concetto che la storia la scrivono i vincitori e mai i vinti. E qui i vincitori sono essi stessi vittime! Ahahahah E il gioco continua!!!! lNon gioco ma fardello di fede che alle radici del cuore, tra morti e vociar d’ombre, affonda. Non grida avverto più ma gioia cara sopra la quale ogni virtù si fonda. Prova è che tutto ciò che appare… sembra essere vero e ciò che è vero nel nulla approda e di ignorantia si veste … sichhé del bello ovile ov’io dormii agnello …… con altra voce ed altro vello poeta mi...
STORIA DEL TEATRO E DELLA POESIA
ü… mi ridestai lontano dall’amata sponda e cantar mi fu concesso qual pellegrino di sentieri persi che per apparir s’ingegna tra le sacre fronde perché amor si spande e, come foco, del santo spiro al ciel piace! lAmor gioisce nel farsi pianto e gentile appare nel perdere la sua luce. Oh donna, piena di grazia nel cor e nell’intelletto, fiammante vista nel peregrinarmi accanto, in te s’accende e si trasmuta in palpito ogni passo che al Paradiso giunge. üE già … Amore ed arte, fiamme della stessa luce, creature dello stesso Creator create, dilatano la voglia del sapere che abusa e dell’ignoranza diventa giusta misura. lLì dinanzi al lume di vita eterna e disposta ai piedi della croce s’erge ogni prece di barbari pensanti che di un popolo morente mostrano cose giuste e sante sotto le vesti gloriose senza paura d’essere unte. üNessun peregrinare è fatto esclusivamente di sol cammin percorso ma tanto c’è da camminare se la libertade s’annida tra servi sciocchi lordi delle loro sazie lacrime mentre coatte promesse non hanno più giudici né custodi. Le menzogne e le maldicenze non sanano la morte e tolgono fresca acqua dall’altrui fontana… L’unica grazia ha femminea sembianza ove Dio pose soffio d’ali d’angeli festanti e rughe di allegrezza e pura compassione.
Studio Leagale Ruscio
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lIl tempo incalza e non ha vergogna di rimaner muto dinanzi al tempio ove giace sul sagrato d’ogni lirica conosciuta un coro d’armoniosi sensi che sanno di caritade e di inesausta attesa. L’eternità vaga lenta tra parentesi d’ombra e dubbi per l’ansia che qualcosa cambi … e l’uomo intanto continua a costruire corone di spine che … fanno male pur cambiando (in ogni era) il nome! üLa scena non cambiaeppur s’evolve e l’immobilità s’avvita su se stessa acquisendo dal nulla eteree visioni e contemporanee sfumatura. Del nulla tutto resta e si consuma nell’estasi dell’abbandono. Il primitivo incombe e, perché il miracolo si compia, sii sempre grato di vedere per virtù di fede che da una singola sol nota cresce. L’universo è incerto nel suo mutarsi e par che goda di riflessa gioia. 2 lL’effige di Colui che resta contempla Amor e dell’imago sua a futura gente presta! Poesia v’è nel cor di chi ama e veste i panni di cittadin del cielo in dotta ascesa. Il sigillo è posto sul testamento ch’è di divin arte sepolcro degno. üVerissimo! E … la commedia, ogni commedia, se è divina, vale per sempre! Sebastiano GIRLANDO
Viale Libia n.55 - 00199 - Roma T. (+39) 06 89011176
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La Rivista di Asi Nazionale
Primato
Diritti d'Autore
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LE ORCHESTRE ITALIANE
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Giusy di Bartolo
CASTELLINA PASI
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Toletteria San Giovanni
L’orchestra Castellina Pasi è un’orchestra da ballo liscio, fondata a metà degli anni sessanta da Roberto Girardi (in arte Castellina) e Giovanni Pasi. Raccontare la storia dell’orchestra vuol dire raccontare la storia del liscio, infatti ad oggi è l’unica orchestra ad aver venduto più di 3.000.000 di dischi e ad aver conquistato due dischi d’oro per le vendite Le radici sono in Romagna e più precisamente proprio a Castellina, frazione sulle colline faentine dove nacque Roberto Giraldi. Autodidatta, Roberto fin da bambino allietava le feste nelle aie e nelle La passione per la fisarmonica gli era venuta a sei anni, sentendo suonare suo padre. A sette anni già suonava in qualche festicciola, ma si formò musicalmente nella banda del paese, dove imparò a suonare il clarinetto. Ma tornò presto alla fisarmonica e con essa iniziò la sua attività professionale nelle file dell'orchestra Fenati. Fu lì che incontrò Giovanni Pasi. Faentino, Giovanni Pasi aveva iniziato a suonare il clarinetto da ragazzo come autodidatta, perfezionandosi poi nella banda dell’Esercito. Lavorando assieme, i due simpatizzarono e negli anni sessanta, forti della loro amicizia e della reciproca stima, presero il coraggio a quattro mani e formarono un loro complesso musicale che chiamarono “Castellina-Pasi e i gai romagnoli”.
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La passione per la fisarmonica gli era venuta a sei anni, sentendo suonare suo padre. A sette anni già suonava in qualche festicciola, ma si formò musicalmente nella banda del paese, dove imparò a suonare il clarinetto. Ma tornò presto alla fisarmonica e con essa iniziò la sua attività professionale nelle file dell'orchestra Fenati. Fu lì che incontrò Giovanni Pasi. Faentino, Giovanni Pasi aveva iniziato a suonare il clarinetto da ragazzo come autodidatta, perfezionandosi poi nella banda dell’Esercito. Lavorando assieme, i due simpatizzarono e negli anni sessanta, forti della loro amicizia e della reciproca stima, presero il coraggio a quattro mani e formarono un loro complesso musicale che chiamarono “Castellina-Pasi e i gai romagnoli”. Con i grandi classici quali "La cumparsita" e "La Migliavacca", si fecero conoscere al grande pubblico finché non decisero di cimentarsi nella composizione di ballabili nei quali l’estro, la fantasia, la passionalità e la musicalità emergono fortemente. Il primo a credere in questa orchestra fu Angelo Galletti che, appeso al chiodo il suo violino, decise di tentare la strada dell’editoria musicale. Così da lì a poco la sua forte fiducia nelle potenzialità del complesso Castellina-Pasi lo convinsero ad investire qui i primi guadagni, effettuando le prime registrazioni, i primi 45 giri e i primi long- playing. Il cosiddetto "boom del liscio", che scoppiò fra il 1968 e i primi anni '80, videro l’orchestra Castellina- Pasi creare successi su successi. Parliamo di composizioni quali "Il valzerone", "Tutto pepe", "Folle sentimento", "Parigino", "Luna messicana", "Il campanello", "Santa Monica", "Gli amici della notte", "Lupin" (sigla del famoso cartone animato scritta con il maestro Franco Migliacci, autore di tanti successi, primo fra tutti la famosa "Nel blu dipinto di blu") tanto per citarne alcuni, brani che gli fecero conquistare due dischi d’oro e che oggi sono vere e proprie pietre miliari nella storia della musica da ballo italiana.
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Nasce così il liscio “alla Castellina” che da sempre identifica uno stile di musica e una maestria nell’uso dello strumento della fisarmonica. Nel 1978 il secondo disco d’oro segna la conclamazione di un’orchestra che negli anni e con il susseguirsi di splendide voci e di maestri di fisarmonica rimarrà simbolo fino ad oggi della musica da ballo. Nel 1994 Castellina aveva abbandonato il palco pur restando direttore artistico della sua orchestra che quindi dirigeva da fuori le quinte. Aveva nel frattempo individuato i personaggi giusti che Dal 2012 l'Orchestra Castellina-Pasi viene guidata dal Elena Cammarone; Ospite fissa in vari programmi inerenti la musica su canali Sky, ha partecipato inoltre a molti della Musica da Ballo come cantante/presentatrice nell'Orchestra Italiana Renzo Tomassini. Un grande amore per la musica e lo spettacolo che non le proibisce, però, di essere anche una mamma affettuosa dei suoi due bambini. nella registrazione del nuovo Album che arriverà entro la fine dell’anno. All'artista, donna e mamma auguriamo una lunga carriera piena di soddisfazioni e tantissimi momenti felici da vivere con la sua bellissima famiglia.
Michela Moriggi
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I LIBRI DI MICHELA
La saga dell’Attraversaspecchi di Christelle Dabos Edizioni e/O Vol. 1 - Fidanzati dell’inverno Vol. 2 - Gli Scomparsi di Chiardiluna Vol. 3 - La Memoria di Babel Vol. 4 - Echi in Tempesta Facciamo una piccola premessa: questa è una recensione di un’intera saga di quattro volumi quindi, seppur tenterò di non fare alcuno spoiler, sarà ben difficile arrivare alla fine senza aver svelato assolutamente nulla. Quindi non comincio raccontandovi del libro, ma parliamo d'amore. Già, perché questa saga fantasy sconfinante nello steampunk parla soprattutto di questo. Cos’è l'amore? Come per lo stile di scrittura, che può essere prolisso, pieno di spiegazioni, ridondante nel suo voler sviscerare il racconto oppure essere la massima espressione dell’indicazione che più viene ripetuta nei migliai di corsi di scrittura creativa e cioè “show don’t tell”, letteralmente “mostralo, non raccontarlo”, in questo libro vi è la chiara differenza tra quello che è l’amore dichiarato, sbandierato, ripetuto, enfatizzato dalle parole e quello che rimane timidamente nascosto sempre, che brilla nei piccolissimi gesti, che ha pochissimo di detto e che è tutto espresso solo con le azioni. E nonostante non venga quasi mai citato è sempre lì, prepotentemente presente. La domandacos’è l’amoreè la prima che il lettore potrebbe formulare leggendo il primo capitolo, ma potrebbe essere perfettamente l’ultima che gli rimarrà in testa, all’ultima sillaba della storia. Una storia ambientanta in un mondo fantastico che è magicamente costruito, così chiaramente ed emotivamente descritto che è impossibile non finirci dentro già alle prime righe:Le vecchie dimore hanno un’anima, si sente spesso dire. Su Anima , l’arca in cui gli oggetti prendono vita, le vecchie dimore avevano più che altro la tendenza a sviluppare un carattere orribile. Il primo contatto con l’amore non è della protagonista verso qualcuno, piuttosto verso qualcosa. Ofelia, è una dolcissima, imbranata,topastra da biblioteca, che però ha un particolare dono: sa leggere la memoria degli oggetti. E, in quanto custode del museo di Storia Primitiva di Anima, è anche piuttosto gelosa dei reperti che accudisce. Riesce a percepire distintamente tutti gli stati d’animo delle persone che prima di lei sono entrate in contatto con le cose e può ripercorrere a ritroso tutte le emozioni che hannotoccatoun oggetto, con il pericolo di perdercisi. Per questo indossa sempre dei guanti che la proteggono da letture accidentali indesiderate. Non se ne andrebbe mai da Anima, dal suo lavoro, non si allontanerebbe mai dall’Archivio di Famiglia, dove il preferito tra tutti gli zii lavora, se non fosse promessa in sposa a uno sconosciuto che verrà a prenderla per portarla con sè su una delle Arche lontane, la più fredda e la più pericolosa. Thorn, il promesso sposo, è un taciturno spilungone sfregiato con tratti evidentemente sociopatici. E ha tanta voglia di sposarsi quanta ne ha Ofelia. Il Polo, l’Arca da cui proviene, è un posto gelido e temibile e lui, in quanto suo Sovrintendente, ne è la massima espressione. Avvolto nella sua pelliccia di orso bianco, altissimo e affilato come un artiglio, è brusco al limite dello scortese e non ha alcuna apparente empatia nei confronti di nessuno, si esprime una parola alla volta solo quando necessario e non degna di alcuna attenzione la sua futura sposa. I due non hanno nulla in comune, se non l’obbligo di dover sottostare a una volontà non loro. La loro unione è stata decisa dalle famiglie e Ofelia non ha la minima idea del perchè.
La struttura del mondo di questa saga è complessa a tal punto che per capirne l’origine bisogna arrivare praticamente alla fine del quarto libro. In realtà la vera trama della quadrilogia è proprio la scoperta di come sia nato il mondo delle Arche e perchè, così che l’ambientazione diventa a sua volta il primo protagonista della storia. Ofelia, esattamente come Thorn e qualsiasi altro abitante di questo sistema di dodici pezzi di terra galleggianti nel vuoto le dodici Arche per l’appunto, sa che ilmondoè nato dopo la Lacerazione, un evento catastrofico che lo ha frantumato e a cui sono sopravvissuti in pochi. Un evento di cui si sa quasi nulla e che ha lasciato intatte pochissime informazioni sul prima o sul perchè del suo avvenimento. Ogni Arca è lontanissima dalla più vicina e ce n’è addirittura una su cui è quasi impossibile arrivare, celata alle altre. Il tema teologico è fortissimo. Su ogni arca c’è uno spirito immortale, lo spirito di famiglia, che ha tramandato ad alcuni dei propri discendenti una caratteristica del suo essere, lasciando altri senza alcun potere particolare, disegnando così una realtà frammentata e poliedrica, formata da una socialità complessa, non sempre integrata. Tutti figli di uno stesso padre, gli spiriti, che non sono evanescenze ma vere e proprie presenze fisiche dotate di corpi e vita, appaiono distanti dall’esistenza della loro progenie, anche se ne fanno parte, e rimangono distaccati, come ancorati al passato, un passato di cui nessuno di loro rivela nulla. Come congelati per sempre al momento della Lacerazione. La questione è che la saga dell’Attraversaspecchi racconta di Ofelia e Thorn e di un mondo dove si è persa la coesione, dove ogni famiglia discendente vive su ogni arca un’esistenza completamente scollata dalle altre, alieni oltre i loro confini, mentre loro due con i loro caratteri opposti, saranno obbligati a conoscere e affrontare diversi stili di vita. Ofelia è quella che tra i due riesce sempre ad ambientarsi in ogni nuova realtà, Thorn è quello che ne rimane fieramente distaccato, ma che ne capisce i meccanismi molto rapidamente, essendo un freddo calcolatore, ossessionato dai numeri, dall’ordine e dal recepire istintivamente, come se gli riuscisse naturale decodificare ogni dettaglio di una qualsiasi dinamica. Lui è la razionalità. Ofelia l’emotività. Il viaggio alla scoperta del mondo delle Arche è al tempo stesso un percorso per scoprire loro stessi e scoprirsi l’uno vicino all’altra, anche se il tempo che trascorrono insieme non è poi molto. Tutta la saga è un’avventura verso la consapevolezza. Le domande esistenziali sono le classiche:chi siamo, da dove veniamo, perchè siamo qui, quale è il nostro scopo,ma, come l’altro tema fondamentale, non vengono mai pronunciate. L’unica, ripetuta quasi ossessivamente, avrà un suono molto similea chi è Dio. Seppur ambientata in un mondo fantastico, costruito davvero bene e che lascia sempre in bilico sul poter soddisfare la curiosità di quale sia la sua collocazione temporale, la storia di questa saga è estremamente realistica, eretta su personaggi molto ben strutturati, solida su basi dettagliatamente progettate. Parla di dinamiche vere, mai banali e soprattutto sa tirare dritta verso il suo epilogo, senza piegarsi a nessun espediente accattivante. È divertente e cruda. Emozionante e frustrante. Ofelia e Thorn potrebbero essere l’antitesi degli eroi, sono goffi, incapaci di comunicare, non hanno capacità ammalianti o di comando, non radunano folle nè tantomeno consensi. Sono anzi, lui più di lei, praticamente incapaci di stabilire delle relazioni. Eppure riusciranno a farsi amare incondizionatamente sia dai loro compagni di viaggio, sia dai lettori. Perchè sono semplici, radicati su principi forti, normali e meravigliosamente originali, l’uno la nemesi dell’altro. Un incastro perfetto. E riusciranno a capire loro stessi guardandosi attraverso gli occhi dell’altro, come fossero sempre di fronte a uno specchio. Con la straordinaria capacità, esclusivamente loro, di poterlo attraversare. Un uno che diventa due, ma sempre uno rimane: l’attraversaspecchi.
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Nicola Convertino
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ILA STREGONERIA HA CAMMINATO DI PARI PASSO CON LE LIBERTA' DEGLI ESSERI UMANI Il XVIII secolo è stato il periodo in cui la Stregoneria ha portato a termine la sua opera di trasformazione, il periodo delle rivalse verso una Chiesa che con l'Inquisizione aveva commesso le più atroci nefandezze. In questo secolo ci fu per tutta l’umanità un vero e proprio risveglio sociale, parliamo sia di politica sia di filosofia, e la Stregoneria è la sorella che sta in un angolo, ma che suggerisce tutte le battute a quelli che furono i padri di questo rinnovamento, soprattutto per quanto riguarda la Rivoluzione Francese. Però proviamo a ripercorrere alcune tappe importanti di questo secolo, dove l’uomo proclama il diritto di crearsi un futuro fatto di libertà ed uguaglianza contro una Chiesa che ha basato la sua esistenza mettendolo sempre in ginocchio i suoi fedeli, e questo in nome di un Dio abbastanza feroce, il Dio della Bibbia, che se rileggiamo bene è crudele, un Dio che a Sodoma e Gomorra è stato senza pietà, quella pietà che tanto è stata decantata nel corso dei secoli. Gli esseri umani in questo periodo reclamano il loro diritto all’esistenza e il consequenziale diritto di determinare la propria realtà. Gli Stregoni nati dalla distruzione del Paganesimo ora possono ricostruire il Paganesimo, perché ora non si viene più bruciati se si leggono le carte o perchè si ascoltano le fonti o perché ci si fa trasportare dal sussurro del bosco. In questo secolo ci furono 4 fenomeni sociali, politici e umani e furono: -La Rivoluzione Americana, con la relativa proclamazione d’indipendenza dell’America -Il primo Sindacato operaio in Inghilterra -L’abolizione della schiavitù in Austria -La Rivoluzione Francese. Con l’Indipendenza Americana (1776) per la prima volta nella storia un paese colonizzato si ribella ad un colonizzatore, dandosi una struttura giuridica. Purtroppo questo paese appena nato si macchierà delle prime atrocità, massacrando gli Indiani e abolendo per ultimi la schiavitù e il razzismo, anche se oggi questa nazione è un vero e proprio baluardo della libertà. Dopo quest’avvenimento Simon Bolivar distruggerà il colonialismo in America Latina. Sempre nel 1776 abbiamo la fondazione del primo sindacato operaio in Inghilterra. Per la prima volta i più deboli rivendicano i loro diritti nei confronti dei più forti, la costituzione di questo sindacato è la determinazione del diritto all’esistenza del più debole davanti al più forte, e in questo caso la Chiesa Cattolica ingaggerà un’ultima e inutile gran lotta per distruggere la determinazione degli operai salariati. Per la Chiesa, gli operai salariati devono supplicare, non rivendicare, mentre per la Stregoneria, gli esseri devono rivendicare.Il terzo fatto importante di questo secolo è l’abolizione della schiavitù. Il Cristianesimo ha passato 1600 anni ad affermare l’abolizione della schiavitù, ma in realtà non ha fatto nulla per tale abolizione, Seneca aveva elaborato diversi scritti per l’abolizione della schiavitù, ma il Cristianesimo ne ha interrotto il processo, permettendone l’esistenza e aggravandola con il razzismo che ha
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Ma chi sono gli stregoni e le Streghe? La risposta è che sono semplicemente degli esseri umani che non accettano che la vita sia un processo di sottomissione ad un ipotetico Dio Creatore, ma vogliono che la vita sia ricerca di conoscenza, sapere e libertà, per rispondere poi ad un bisogno di eternità. Loro non si sottomettono ad un Dio Creatore perché essi stessi sono divini all’interno della propria specie. La caccia alle Streghe ha origine dagli insegnamenti di un Dio biblico: “…non lascerai vivere colei che pratica la magia…” (dalla Bibbia). Chissà Gesù quando attraversa la Palestina che scopo ha? Lui parla di cacciare il demone dagli esseri umani, però non èche vuole distruggere il dio che cresce negli esseri umani? O distruggere la sua voglia di sapere elaforza che lo rende pari a lui. I maghi e le streghe avevano un potere molto forte a quel tempo, perché parlavano con la natura, erano donne sapienti che conoscevano i segreti della natura e sapevano come usarla a fin di bene ma se occorreva potevano usare la loro sapienza anche per offendere. Per capire meglio alcuni passaggi per raggiungere la conoscenza non possiamo non parlare della “Maga di Endor”. Lei si era rifugiata in una caverna per sfuggire alla persecuzione ordinata dal Re Saul che a quel tempo stava sterminando Streghe, Maghi e indovini. Lei era il rifugio di tutti coloro che dopo innumerevoli preghiere e suppliche rivolte al Signore, Lui non rispondeva e allora ecco che la Maga di Endor diveniva protagonista, accogliendo le richieste del popolo che bisognava di risposte, guarigioni e premonizioni. Lo scontro tra Davide e Saul era a conclusione e i Filistei, dove si era rifugiato Davide, stavano per attaccare Saul. Quando Saul vide l’estensione degli accampamenti dei Filistei ebbe una gran paura (se ne parla nella Bibbia), e tutti i dubbi sull’esito della battaglia gli si insediarono nel cervello, tenendo conto che il valore di Davide come guerriero era leggenda. Saul si rivolse al Signore, ma non ebbe risposta, non ebbe sogni rivelatori e neppure spiriti consiglieri che potessero dissipare le sue paure. A quel tempo andavano di moda i Profeti, che in questo caso potevano servire per dar luce su un futuro incerto, ma Samuele, il migliore all’epoca era morto e non ce ne erano altri in Israele. Nella disperazione Saul chiese ai suoi servitori di cercare una donna che sapesse evocare gli spiriti per poter parlare con Samuele, cosa strana che pretese proprio una donna e non un uomo, comunque il solo nome che venne fatto al Re disperato fu quello della Maga di Endor. Così il Re si tolse gli abiti regali e si vestì nella maniera più semplice possibile e si coprì il capo per non essere riconosciuto e partì. Quando giunse dalla maga si rese conto che non bastava un mantello per disorientare lo sguardo di chi sa vedere, la donna presto gli disse “…tu sai quello che Saul sta facendo a maghi e indovini…perché mi tenti un tranello per condannarmi a morte?”. Saul le promise che se avrebbe evocato lo spirito di Samuele nulla e nessuno le avrebbe fatto del male. La donna evocò lo spirito che aveva l’aspetto di un vecchio avvolto in un mantello il quale disse: “…perché mi hai disturbato facendomi salire?” Saul rispose: “Sono in angoscia perché i Filistei mi fanno guerra e Dio si è ritirato da me, ti ho chiamato per sapere cosa devo fare”. Samuele rispose: “Il Signore ti strapperà il regno e lo darà a Davide, perché non gli hai ubbidito, il Signore darà anche Israele nelle mani dei Filistei e domani tu e i tuoi figli sarete con me”. Saul cadde in terra esausto e senza forze, anche perché non mangiava da due giorni. La maga, nonostante la ferocia con cui Saul aveva perseguitato maghi e indovine, non si vendicò, anzi uccise uno dei suoi vitelli, impastò la farina con del lievito e pose davanti a Saul e i suoi servitoti pane e carne. Dopo aver mangiato i tre uomini ripartirono. La Maga li guardò andar via, Lei che sapeva tutto, sfuggita alla persecuzione, Lei che aveva tratto dal mondo dei morti Samuele, Lei che sapeva che il giorno seguente i Filistei avrebbero sterminato l’esercito di Saul, sapeva che Saul avrebbe chiesto al suo scudiero di colpirlo al cuore per evitare che fosse finito nelle mani del nemico, ma che lo stesso avrebbe rifiutato e Saul allora si sarebbe gettato sulla propria spada, trafiggendosi. I Filistei avrebbero trovato il cadavere del Re e lo avrebbero decapitato e appeso alle mura di Bet-San. Sapeva anche che uomini valorosi avrebbero preso il corpo del Re dalle mura, lo avrebbero bruciato e sepolto sotto le Tamerici, alberi da cui cade la manna, gli alberi che ospitano il vischio. Alberi profetici, sotto le cui fronde dai fiori rosa ci si addormenta per essere visitati da sogni premonitori. Gli stessi alberi che crescevano accanto alla grotta della Maga di Endor. La domanda ora è: Quanti uomini si aggirarono intorno alla Maga di Endor nei tempi successivi? Con il suo volto indefinibile, la sua enigmatica figura padrona del “gesto magico” e terribile (perchè capace di evocare i defunti), percorse i secoli della Cristianità torturando la mente e la fede dei Padri della Chiesa, dei vescovi, teologi, dotti, santi, inquisitori, obbligati a leggere le Sacre Scritture, per niente persuasi che a una donna fosse lecito aver potere sul mondo dei morti. La cosa devastante era che questa donna possedeva delle doti soprannaturali e che fu celebrata dalle Sacre Scritture, quindi non da un libro qualsiasi ma proprio dal libro del Signore. La paura dei Padri della Chiesa e che a tutte le donne nei secoli a venire e soprattutto quelle del popolo, veggenti, maghe, streghe e evocatrici di spiriti, si dovesse rispetto, se non addirittura venerazione, le stesse donne pagane che erano padrone della vita e della morte.Questi quesiti turbavano i Padri della Chiesa e la Maga di Endor, con il suo sguardo oscuro proveniente dal passato, sfidava fortemente la base della Cristianità, la stessa Cristianità che considerava la donna un essere inferiore, lussuriosa, tentatrice dei sensi, terrigna, oscenamente sanguinante ogni mese, come dimenticare che fu alleata del Serpente, Satana nel giardino dell’Eden? Gli Ebrei non furono per niente contrari a questo passo delle Sacre Scritture e lo stesso Origene, esegeta, indignato che il Signore avesse concesso ad una profetessa pagana di evocare i defunti e addirittura il profeta Samuele, dovette, suo malgrado accettare tale realtà. FINE PRIMA PARTE
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apertamente fomentato per anni, ricordiamo l’odio antiebraico del Cristianesimo. L’Austria è il primo paese che abolisce in concreto la schiavitù, ciò, in un primo tempo, aggravò la miseria nei paesi del terzo mondo, dove la schiavitù era un commercio fiorente, il tutto spalleggiato dai missionari cristiani che permettevano agli eserciti la razzia degli schiavi. Ironia della sorte c’erano eserciti con soldati cristiani, asserviti a nazioni che facevano del Cristianesimo la religione di stato. L’ultimo paese ad abolire la schiavitù fu il Brasile, anche se in tempi più recenti in alcune nazioni ancora persiste tale barbarie, parliamo dell’Arabia, Etiopia e nel Tibet. Arriviamo al quarto e più importante evento di questo secolo: La Rivoluzione Francese. Le motivazioni che la determinano sono molteplici ma quello che ci interessa in questo contesto è la componente “magica”. Qui abbiamo l’esplosione della determinazione soggettiva dei più deboli e delle classi sociali più basse. In questo frangente la Chiesa vive uno dei momenti più drammatici della sua storia, il Clero è il nemico più accanito della Rivoluzione Francese, esso non si oppone alla sostituzione della nobiltà con la borghesia, questo ormai era nell’ordine delle cose, ma non tollera i principi ispiratori della Rivoluzione stessa. Uguaglianza, Fraternità e libertà sono dei principi assurdi per la Chiesa. La libertà per la Chiesa è quella della propria attività di mettere in ginocchio gli Esseri Umani di fronte al Cristo di Nazareth, l’uguaglianza fra di quel particolare momento storico. Egli ripristinò il concetto di natura come se fosse un vero e proprio essere vivente, come una vita in trasformazione continua che si manifesta nell’uomo con l’istinto e il sentimento. Ma quello che ci potrebbe maggiormente interessare in questo piccolo trattato è sicuramente Immanuel Kant, il quale dimostra come non esistano prove dell’esistenza del Dio Creatore ma ne esiste solamente un’accettazione soggettiva. Sentendo questa affermazione ci viene d’istinto dire che i tempi sono cambiati perché ai tempi in cui l’Inquisizione regnava sovrana sarebbe immediatamente morto bruciato. Con Kant Dio è morto e per la stregoneria si aprono dei scenari ricchi di strategie, di nuovi percorsi atti a permettere alla libertà un nuovo fluire, senza più interruzioni, che tanto hanno minato il divenire della nostra specie.gli uomini non va bene salvo che non riguardi gli schiavi sottoposti al padrone. La Rivoluzione Francese imporrà questi principi agli stati sociali più forti, ossia al Clero e alla Nobiltà, non hai poveri. Tali principi vengono imposti tagliando teste di nobili e appartenenti al Clero, quelli stessi che trafficavano in carne umana quando detenevano il potere. I filosofi sono la dinamite di questo periodo, cioè coloro che infiammano gli animi e che dopo aver distrutto ogni vecchio pensiero ne ripropongono uno nuovo nato dalle ceneri di quello vecchio , un’Araba Fenice a forma di cervello pulsante. Voltaire fu uno di questi, uno dei filosofi che gettò le basi della Rivoluzione, con le sue commedie diffonde il pensiero a strati sempre più ampi della popolazione francese, nelle sue rappresentazioni assistono migliaia di persone, che sentono e discutono di cose diverse dalle prediche dei parroci dal pulpito. I roghi innalzati dai cattolici al loro Dio assoluto, sui quali bruciare gli adoratori della speranza e libertà, verranno a poco a poco spenti. La Rivoluzione Francese fa divenire divino l’essere umano stesso, ormai libero dal giogo dell’orrore cattolico, egli acquisisce la libertà di percepire e considerare i bisogni, i desideri e i sentimenti di chi viene massacrato sui roghi o di chi è stato massacrato a Sodoma e Gomorra. Anche David Hume mise le basi per la Rivoluzione, però attraverso la giurisprudenza, la sua filosofia influenzò direttamente il sistema giuridico. Dal punto di vista puramente concettuale Hume affermava che non esiste una giustificazione per la quale gli esseri umani debbano credere in un Dio creatore, tale credenza deriva da sentimenti di paura e speranza, radicati da sempre nella natura umana. Hume afferma che il concetto di Dio non è altro che violenza, attraverso la quale si costringono gli uomini al condizionamento educazionale.Il filosofo più pazzo fu però Jean Jacques Rousseau, che invece di dinamite era probabilmente una bomba atomica, sia per la sua vita al cardiopalma che per le sue idee che hanno infiammato gli animi
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Sharon Gusberti è stata un attrice e fotomodella Italiana. Nata a Milano il 6 agosto del 1964, ha esordito in un noto film di Carlo Vanzina "Yuppies", con Jerry Calà, Christian De Sica, Ezio Greggio e Massimo Boldi. Lo stesso anno fu chiamata a recitare nelle mitica serie tv "i ragazzi della terza C" nel ruolo della figlia del noto industriale Zampetti, interpretato da Guido Nicheli, usando il suo stesso nome di battesimo. La sua carriera cinematografica sembrava avviarsi ai massimi livelli, invece a sorpresa di molti, si interruppe quasi subito. Si sposo' con un imprenditore Milanese dal quale ha avuto 2 figlie, (Valentina 1990 e Martina 2007) uscendo cosi' per sempre dal mondo dello spettacolo. Riapparve solo negli anni duemila nella trasmissione "Meteore e Stracult". Gabriele Carabotto
Osteria Pocci
CAFFETTERIA PIZZERIA CASANA
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Un bellissimo film che ha lanciato in neologismo metasemantico della "Supercazzola", (una frase priva di senso composta da un insieme di termini incomprensibili per l'interlocutore, solitamente atta allo scherzo) che è diventato' un vero e proprio tormentone negli anni 80 e 90, specialmente tra i giovani. Questo capolavoro del regista Mario Monicelli, con attori noti come Ugo Tognazzi, Gastone Moschin e Philippe Noiret, presenta diversi errori. Ne citiamo i soliti 3 1- La scena della "zingarata" presso la torre di Pisa, quando la stessa torre è legata con delle funi che vengono fatte tirare ai turisti, affinchè non cada, è stata girata al mattino. Però quando i protagonisti lasciano la piazza e si dirigono sui Lungarni, è già pomeriggio inoltrato, molto improbabile dal momento che la scena fu girata solo pochi minuti prima. Ovviamente i Pisani e tutti coloro che conoscono Pisa, in base alle ombre e la posizione del sole, si rende conto di questo sfasamento temporale. 2- All'inzio della storia del Perozzi con la fornaia ambientata nel 1966, quando consegna il giornale allo spazzino, si nota una Fiat 127 e una Renault 6, che in quegli anni ancora non esistevano. 3- Nel suo diario, il piccolo Luciano definisce Mela (Melisenda la figlia di Mascetti) "handicappata". Questo termine in Italia entro' in uso solo verso la fine degli anni 70, nel 1966 si diceva "minorata".
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Gabriele Carabotto
Consegne a Domicilio
Cosa sono i Blooper... In italiano vengono chiamate PAPERE, In termini cinematografici sono errori compiuti da Attori Registi durante le riprese di un film, solitamente viene corretto o rimosso durante i ciak, ma purtroppo non sempre è così qualcosa spesso sfugge, ed il nostro Gabriele è li a coglierlo AL VOLO PER NOI!!!
THE BLOOPERS...GLI ERRORI CHE NON VEDETE...
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Ciao io sono Rebecca per gli amici REBBY, sono una bambina di 13 anni e sono APPASSIONATISSIMA dei youtubers e qui sulla rivista cercherò di parlarvi di tutti i miei preferiti di chi sono dei loro gusti e dei loro canali web,sperando di riuscire a farvi avere i miei stessi gusti. Cominciamo.... Non credo abbiano bisogno di presentazioni loro sono i ME CONTRO TE loro ci fanno divertire tantissimo insieme alle loro avventure scherzi e giochi ed è per questo che voglio continuare questo mese con loro e voglio consigliarveli ai pochissimi bambini che ancora non lo hanno fatto di seguirli...
Questa sarà la rubrica dedicata ai nostri amici a 4 zampe per riuscire a trovare una casa ad ognuno di loro... Per segnalazioni o aiuti inviateci una mail a info@asispettacolo.it.
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Abbandoneresti l'Italia per vivere un'esperienza artistica e professionale all'estero? Si, per provare una nuova esperienza Che messaggio vuoi lanciare al mondo? Fate quello che vi fa stare bene! Qual e' il tuo posto preferito sulla terra? Le zone marittime sono le mie preferite, dove puoi osservare l’immensità del mare Hai una frase o citazione preferita? “Sono sempre i sogni a dare forma al mondo” Hai altre passioni? Si, anche il ballo, sono diplomata in danza classica e moderna; la recitazione e il canto..infatti a breve uscirà un mio brano come cantante
Progetti per il futuro? Crearmi una famiglia, specializzarmi e affermarmi sia in campo lavorativo e professionale sia in campo cinematografico e televisivo Qual è la tua più grande ispirazione? Essere sempre felice e realizzata ed essere circondata da persone che mi vogliono bene e mi stimano Grazie per aver risposto alle mie domande! IN BOCCA AL LUPO. Grazie a te! Crepi e grazie ancoraanto..infatti a breve uscirà un mio brano come cantante
Intervista a Enza Ciracì Mi descriveresti il tuo carattere in tre aggettivi? Cosa ti ha spinto a diventare una modella/o? Determinata - Solare - Dolce. È sempre stato un mio sogno sin da bambina A che età ha iniziato a bussare alla porta del tuo cuore la voglia di poter diventare una modella/o affermata/o Appunto come ho appena detto è sempre stato un mio sogno sin da bambina, infatti ho fatto la mia prima sfilata all’età di 4 anni e poi ho ripreso a 13 anni e non ho più smesso
SARANNO FAMOSI... MUSICA
Nancy Fazzini
Caffè - Crepes - Milkshake
3- Quando e come è cominciato il tuo percorso nel mondo della musica? Come penso tutti gli appassionati della mia età, mi sono avvicinato alla Musica attraverso grandi gruppi rock e heavy metal delle decadi ‘80/’90 (dai Guns ‘n Roses agli AC/DC, dai Deep Purple agli OffSpring, passando dagli Skid Row ai Metallica, dagli U2 agli Aerosmith e molti altri). Potremmo dire, però, che il mio primo vero contatto con la Musica è avvenuto non così in tenera età, come invece ci si potrebbe aspettare da un ragazzo che ambisce a divenire un cantautore. Nella mia famiglia non ho avuto punti di riferimento in materia musicale ed è forse per questo che la passione ha richiesto qualche anno in più per sbocciare e travolgermi definitivamente. In particolare, ricordo con piacere l’acquisto del mio primo CD: avevo 15 anni e non seppi resistere alle chitarre “ignoranti” ed alle grafiche colorate e punk di “Cospiracy of One” degli Offspring. Una volta catapultatomi nel fantastico mondo della Musica, ho sviluppato da subito particolare interesse per la chitarra e per tutte le diverse forme di espressione che questo magnifico strumento permette. Mi sono appassionato, quindi, ai grandi chitarristi rock (come Joe Satriani, John Petrucci e Steve Vai) che immediatamente mi hanno introdotto a quelli fusion e jazz (come Al Di Meola, Pat Metheny, Mike Stern, Robben Ford, Steve Ray Vaughan e Paco De Lucia). Già poco più che ventenne, i miei ascolti erano per lo più incentrati su artisti inarrivabili e dalle fantasie compositive ancora tutt’oggi non del tutto comprensibili per me. L’esperienza, la curiosità e la voglia sempre di evolvere mi hanno portato anche all’incontro con grandi bassisti ed artisti fusion (come Jaco Pastorius, Alain Caron, Marcus Miller e Stanley Clarke). Mentre, attraverso la chitarra classica, avevo la possibilità di imbattermi nei magnifici compositori classici (Mauro Giuliani, Fernando Sor, Francisco Tarrega e tanti altri), negli anni il gusto ha poi leggermente virato sul blues, non disdegnando però il funk, il pop e la buona Musica in generale (da Steve Wonder a Gino Vannelli, da John Scofield ai Queen, fino ai nostri Pino Daniele e Ivan Graziani) e spesso tornando con prepotenza ed affetto a tutto ciò che mi ha influenzato negli anni. 7- Che progetti hai per il futuro? Purtroppo (o menomale, visto che tutto ciò mi ha portato alla realizzazione dei mie brani) sono arrivato ad un punto che, a causa della sempre minor presenza della Musica nella mia vita, è come se mi mancasse l’ossigeno. Cerco con tutte le mie forze di arrivare a prendere delle grosse boccate d’aria durante i pochi momenti liberi che riesco a dedicare alla mia passione, per poi non veder l’ora di arrivare alla successiva volta, mantenendomi in uno stato di inespressiva apnea. Spero che, con il Vostro aiuto, il mio sogno non si arresti e possa fare della Musica il mio pane quotidiano, cercando di ringraziarla per tutto quello che mi ha dato. In testa, nelle mani e nella gola ho ancora tanti spunti, idee e cose da dire (urlare) e spero che il progetto Vi abbia incuriosito a tal punto da spingere altri professionisti del settore a contattarmi per una chiacchierata e darmi delle possibilità per interessanti collaborazioni delle quali, sono sicuro, non se ne pentiranno (per ora posso darvi solo la mia parola, ma a volte vale di più di tanto altro…). Il mio approccio è sempre quello di avere una mentalità aperta ed essere pronto ad ascoltare pareri e consigli altrui. Anche qualora non dovessi condividere il pensiero di altre persone, cerco sempre di trarne degli insegnamenti utili a migliorare le mie scelte musicali per orientarmi sempre di più verso il mio obiettivo finale, riuscire in quello che amo fare…la Musica.
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Yogurt - Gelato - Granite
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Hip-hop L’hip hop è un movimento culturale nato negli anni ‘70 a New York, nel South Bronx e ad Harlem. Il termine hip hop è stato coniato dal rapper Keith Cowboy Wiggins. Hip significa conoscenza, sapere; hop significa salto, movimento. L’hip hop nasce dalla necessità di reagire in un periodo storico dominato dalla violenza, dalla povertà e dall’emarginazione, anche razziale, dei giovani che vivevano nei ghetti. La musica hip hop è influenzata da genere musicali già esistenti prima della sua nascita come il funk, il soul, il blues, la salsa, il jazz e altri ancora. L’hip hop è racchiude 5 forme artistiche o discipline. Il Djing, cioè il DJ che manipola il suono utilizzando un mixer e due giradischi. Il MCing è l’arte di parlare o cantare in rima un testo con un forte accompagnamento ritmico: MC è il maestro di cerimonia, o rapper, che di solito scrive anche i testi che canta. Il Writing è la prima disciplina che si è sviluppata, alla fine degli anni 60, prima del movimento hip hop. In origine i graffiti, venivano utilizzati come forma di espressione dagli attivisti politici e da alcune gang per marcare il proprio territorio.Il Breaking o Breakdance è uno stile di danza che si è sviluppato come parte della cultura hip hop. Il breaking nasce dall’unione di più forme di ballo: il ballo Afro-Brasiliano, la danza Folk russa, le arti marziali asiatiche, i passi di danza di Michael Jackson, i passi di danza di James Brown e altri stili come per esempio quello Funk Californiano. Infine la tecnica Beatboxing che simula le percussioni utilizzando la voce come strumento: il primo a sperimentarla è stato Doug Fresh, che ha creato ritmiche e basi hip hop con il solo utilizzo della bocca. La stessa cura ed inventiva ritmica è parte del percorso del nostro ospite della settimana:Rob BlackCandy, un nome che ai più potrebbe sembrare naif, ma che in realtà cela un significato particolare. Infatti il “nickname” è legato indiscutibilmente alla mia moto Sportster completamente nera e nel cui carattere mi rivedo appieno: docile ed accattivante ma all’occorrenza coriaceo ed energico, proprio come le famose caramelle dure americane Raccontaci del tuo progetto Il progetto che mi vede coinvolto in prima persona ècantautorialeed è composto principalmente da brani originali di genere differente (rock, blues, bossa nova, folk e jazz), ma con un unico filo conduttore: il racconto di episodi, situazioni, emozioni vissuti realmente o ispirati a desideri e sogni per il futuro. I brani sono per la maggior parte in lingua inglese per una serie di ragioni, quali: il fatto che negli stessi brani siano riscontrabili influenze di sonorità non prettamente italiane, la musicalità della lingua inglese ed il sogno di poter far ascoltare la mia Musica in modo trasversale. Sono presenti nel progetto anche delle cover di brani jazz arrangiati però in chiave blues: brani non noti ai più, ma di impatto musicale ed emotivo non trascurabile. 2- Parlaci un po’ di te: che genere suoni e canti, quali temi solitamente tratti nei tuoi testi? I brani, che spero avrete presto modo di ascoltare, sono stati composti interamente dal sottoscritto nel corso degli anni ed in occasioni differenti (spesso in concomitanza di eventi significativi della mia vita). Penso che, senza eccesso di presunzione, nella mia Musica, seppur semplice e non troppo ricercata, siano riscontrabili degli spunti e delle influenze di ognuno dei generi citati in precedenza e di grandi artisti che tutt’ora mi accompagnano, sia in magnifiche giornate che negli inevitabili momenti bui (perché lontani dalla Musica). Non so se io possa essere inquadrato in un genere piuttosto che in un altro, ma a me piace molto definirmi un “Cantautore di Blues Mediterraneo”parafrasando il grande Pino Daniele. Molteplici colori, sfaccettature e tanto da comunicare con le note, il tutto condito da una spiccata fantasia, seppur in una mente razionale: sono, pur sempre, Dottore Commercialista dall’età di 26 anni ed ho lavorato sempre in ambienti lavorativi di rilievo..
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