giornata missionaria mondiale
"Mondiale" insieme si può
sussidio digitale di animazione missionaria per giovani 2015 - 2016
la storia
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special
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il tema
Il tema che la Fondazione Missio ha scelto, quest’anno, per celebrare la Giornata Missionaria Mondiale è “Dalla parte dei Poveri”. Questa tappa fa parte di un percorso più ampio cominciato due anni fa con lo sguardo “Sulle strade del mondo”, che è passato lo scorso anno per le “Periferie cuore della missione” e che trova compimento nel tema di quest’anno tutto centrato sui poveri e sulla povertà intesa come luogo teologico da cui ripartire per rianimare la nostra fede e la nostra cristianità. Doversi ricordare, attraverso uno slogan, che in quanto cristiani abbiamo l’obbligo evangelico di stare “dalla parte dei poveri”, perché il nostro Maestro, Gesù, ha fatto lo stesso e ci chiede di imitarlo, suona del tutto ironico ma lascia pensare. Evidentemente di poveri e povertà abbiamo fatto per troppi anni tematiche di convegni e titoli di bibliografie ma senza più stare con loro, condividerne la vita, le speranze e i sogni. Per giustificare la nostra condotta spesso immorale e il nostro stile di vita opulento e corrotto abbiamo addirittura spiritualizzato (quindi annacquato) i nostri voti di povertà facendo si che questi fossero solo condizioni interiori e non reali, concrete, che toccano quindi il nostro modo di essere cristiani. L’imbarazzo in cui ci siamo trovati, noi istituzioni ecclesiali, a parlare di povertà a famiglie che non riescono a superare la prima settimana del mese, a disoccupati che non hanno più un barlume di speranza dinnanzi a questo mondo marcio, a giovani che hanno trascorso già troppo tempo in situazioni talmente precarie che adesso non hanno più la forza di credere in un futuro prossimo, non è bastato per la-sciare l’abbraccio di mammona. Abbiamo continuato, imperterriti, a guardare i poveri dall’alto delle nostri corti vescovili, porgendo loro le nostre mani decorate da sfarzosi anelli e predicando loro parole evangeliche di cui non conosciamo nemmeno il reale significato e l’effetto che fa sulla pelle. Ci scandalizziamo se una ragazza prende la pillola e le minacciamo l’inferno, siamo pronti a riempire le piazze se due ragazzi dello stesso sesso si innamorano ma non spendiamo una parola contro chi si arricchisce sulle spalle dei poveri, degli ultimi, delle famiglie italiane come di quelle di qualsiasi altra parte del mondo. E come potremmo in effetti? Dovremmo prima seriamente spogliarci noi di tutte le ricchezze. Questa Chiesa l’unica povertà che vive è la povertà di umanità, di empatia, di coraggio evangelico. Si di questo siamo del tutto precari! Ecco perché occorre ricordarsi che siamo chiamati a vivere “Dalla parte dei poveri”. Ecco perché lo Spirito Santo ci ha mandato Francesco, per rammentare a questa Chiesa che la povertà non è un concetto da spiegare ma un vangelo da vivere. La povertà è sempre frutto dell’ingiustizia e chi tace davanti all’ingiustizia se ne fa complice. Per tutta la vita l’Apostolo Paolo sentì il peso di quei mantelli che resse durante la lapidazione di Stefano ma fu capace di tramutare quel senso di colpa in una vita evangelica spezzata per i poveri e lottando contro ogni ingiustizia. C’è riuscito perché non ha mai perso di vista Gesù il Suo Signore o forse è il caso di dire che c’è riuscito proprio perdendo la vista su se stesso e così è riuscito a concentrarla solo sul Maestro. Questa chiesa adulta ha il compito di trasmettere la fede ai giovani, ai piccoli, alle nuove generazioni. E’ evidente che c’è bisogno di una veloce conversione a Cristo altrimenti il rischio di implosione non sarà poi così lontano. Catastrofico diranno alcuni, profetico penseranno altri, il mondo è sempre girato così tra guelfi e ghibellini, buoni e cattivi, progressisti e conservatori, come sempre, come in ogni epoca storica bisogna scegliere da che parte stare, noi giovani scegliamo il Cristo povero tra i poveri!
dalla parte dei poveri
missione x tutti
Missione non per pochi ma di tutti e il mese di ottobre ce lo ricorda. Siamo ormai abituati a sentire parlare del mese di ottobre come il mese missionario. Per dirla tutta se chiediamo tra i devoti l’ottobre è più conosciuto come il mese del Rosario. Come nasce il connubio Ottobre & Missione? Dobbiamo risalire addirittura al 14 aprile 1926 data in cui il Santo Padre Pio XI dava la sua approvazione alla richiesta della Pontificia Opera della Propagazione della Fede di stabilire una giornata di preghiere e di propaganda per le missioni da celebrarsi in uno stesso giorno in tutte le diocesi, le parrocchie e gli istituti del mondo cattolico ovvero la Giornata Mondiale Missionaria che fu celebrate per la prima volta nel successivo ottobre.
Prima settimana Contemplazione, fonte della testimonianza missionaria Seconda settimana Vocazione, motivo essenziale dell’impegno missionario Terza settimana Responsabilità, atteggiamento interiore per vivere la missione Quarta settimana Carità, cuore della missionarietà Quinta settimana Ringraziamento, gratitudine verso Dio per il dono della missione.
L’Ottobre Missionario attualmente prevede un cammino di animazione articolato in cinque settimane, ciascuna delle quali propone un tema su cui riflettere, illustrato in speciali sussidi indirizzati ad adulti, famiglie e comunità ecclesiali:
vivi la GMM
“Mondiale” in ogni luogo tutti i fedeli si ritrovano in una fortissima comunione di preghiera e di carità verso i territori di Missione che sono luogo principale di incontro con il povero. Diocesi, parrocchie, gruppi parlano di missionarietà e si adoperano per raccogliere fondi che vanno alla Chiesa Universale.
Il Fondo Universale di Solidarietà (FUS), costituito dalle offerte dei fedeli di tutti i continenti, soprattutto in occasione della Giornata Missionaria Mondiale e della Giornata Missionaria dei Ragazzi, garantisce ogni anno sussidi per la formazione di seminaristi, sacerdoti e catechisti, per la costruzione e la manutenzione di seminari e luoghi di culto, per l'assistenza sanitaria, l'educazione scolastica e la formazione cristiana dei bambini, per promuovere mass media come radio, tv, web e stampa cattolica ed infine per fornire mezzi di trasporto ai missionari.
scopri il FUS
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